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È un vero luogo del mistero, ed è tra i posti più inquietanti al mondo: in Italia c’è un Parco dei Mostri dove andare almeno una volta

È un vero luogo del mistero, ed è tra i posti più inquietanti al mondo: in Italia c’è un Parco dei Mostri dove andare almeno una volta

È difficile trovare un luogo simile, dove l’arte sfida le regole, la natura si fa complice e ogni passo è una scoperta.

Non importa quanti castelli, giardini o città d’arte tu abbia visto: il Sacro Bosco è unico al mondo. Ed è proprio questa unicità che lo rende indimenticabile.

Nel cuore della Tuscia viterbese, in quel Lazio verde e antico che sembra custodire segreti in ogni piega del paesaggio, è un luogo che non smette mai di stupire, incantare e – perché no – inquietare.

Lo straordinario Parco dei Mostri di Bomarzo è un giardino rinascimentale fuori da ogni schema, una galleria a cielo aperto dove l’arte diventa sogno (o incubo), e la natura abbraccia la pietra in un dialogo eterno.

Visitare Bomarzo non è solo una gita fuori porta: è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e accende la fantasia. Sei pronto a perderti tra sfingi, draghi, eroi mitologici e bocche spalancate che sembrano voler divorare il mondo?

Bomarzo: un borgo tra Medioevo e magia

 

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Prima ancora di entrare nel parco, vale la pena fermarsi a visitare il borgo di Bomarzo. Questo piccolo centro abitato si arrampica sulla roccia tufacea con un impianto urbano medievale intatto e suggestivo.

Passeggiando tra i vicoli silenziosi, potrai ammirare monumenti di grande pregio e dal valore storico, artistico e culturale davvero inestimabile.

Come la Chiesa di Santa Maria Assunta, splendida con i suoi elementi romanici e gli affreschi rinascimentali; Palazzo Orsini, oggi sede comunale e un tempo residenza della famiglia che ha dato origine al Parco dei Mostri.

Letteralmente ad ogni angolo del borgo, infine, si possono ammirare vedute mozzafiato sulla Valle del Tevere, specialmente al tramonto.

Bomarzo è uno di quei borghi in cui il tempo sembra sospeso. Le sue pietre raccontano storie, e l’atmosfera ha qualcosa di fiabesco e misterioso.

Il Parco dei Mostri: origini e visione di un principe poeta

 

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Uscendo dal borgo, dopo pochi minuti d’auto o di cammino, si raggiunge l’ingresso del celebre Parco dei Mostri, noto anche come Sacro Bosco. Fu voluto da Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini, nel XVI secolo, non come giardino dilettevole, ma come luogo di meditazione e stupore.

Dopo la morte della moglie Giulia Farnese, il principe decise di dedicarsi alla creazione di questo spazio fuori da ogni logica geometrica e paesaggistica dell’epoca. Niente simmetrie, niente ordine: solo caos controllato, emozione pura e sculture monumentali scolpite direttamente nei massi di peperino disseminati nel bosco.

Curiosità: Vicino Orsini affidò alcune opere all’architetto Pirro Ligorio, lo stesso che completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo.

Entrando nel parco, ti sembrerà di varcare una soglia spazio-temporale, e di perderti lungo un sentiero che si snoda tra alberi secolari e statue colossali.

Tra le opere più iconiche:

  • L’Orco: una testa mostruosa con la bocca spalancata che recita “OGNI PENSIERO VOLA”. Dentro, un’eco impressionante. Un invito a liberare la mente?
  • Il Drago assalito da leoni: un gruppo scultoreo pieno di movimento e forza.
  • La Casa Pendente: una costruzione inclinata, visitabile all’interno. Ti farà perdere l’equilibrio e – forse – le certezze.
  • Il Nettuno, gigantesco e possente, circondato da mascheroni e figure grottesche.
  • L’Elefante che uccide un guerriero, allegoria di potere e caducità.
  • La tartaruga e la balena, animali fantastici dal sapore onirico.

Se viaggi con i più piccoli, sappi che il Parco dei Mostri è un vero paradiso per l’immaginazione infantile. Le statue sembrano uscite da un libro di fiabe, e ogni angolo è uno stimolo per racconti, giochi e meraviglia.

Attenzione però ai terreni scoscesi: scarpe comode, acqua nello zaino e tanta voglia di esplorare!

Interpretazioni e misteri: cosa significano davvero i mostri?

Il bello del Parco dei Mostri è che ogni visita è diversa. A seconda della luce, della stagione, del tuo umore, potrai cogliere significati sempre nuovi. È un luogo che non si lascia comprendere del tutto – ed è proprio questo il suo fascino.

Perchè il Parco dei Mostri è un enigma. Nessuno conosce fino in fondo il significato delle sue statue. Alcuni lo leggono come un percorso iniziatico, altri come una rappresentazione della confusione dell’animo umano dopo il dolore, altri ancora come un atto di ribellione al razionalismo del Rinascimento.

Sappiamo solo che Vicino Orsini lo descriveva come un luogo per “sfogare il core”. E forse è proprio questo: un grido di libertà, un sogno scolpito nella roccia.

Consiglio personale: non cercare una spiegazione a tutti i costi. Lasciati trasportare. Vivi il parco come fosse un poema visivo, un viaggio dentro te stesso.

Vai a Bomarzo con il cuore aperto e lo spirito curioso. Tornerai a casa con occhi nuovi e, forse, con una voglia irrefrenabile di rivederlo ancora.

Perché certi posti non si spiegano. Si amano. E Bomarzo è uno di questi.

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